Timbuktu

In una tenda tra le dune sabbiose, lontano da Timbuktu, vive Kidane con sua moglie Satima, sua figlia Toya e il giovanissimo guardiano della loro mandria di buoi, Issan. Mentre in città le persone vivono sottomesse al regime di terrore imposto dai jihadisti, Kidane e la sua famiglia riescono a sottrarsi al caos che incombe su Timbuktu, dove musica, risate, sigarette e il calcio sono stati vietati e le donne devono indossare il velo mentre ogni giorno, i nuovi tribunali improvvisati emettono sentenze tragiche e assurde. Ma il destino della famiglia berbera cambia improvvisamente quando Kidane uccide accidentalmente il pastore che aveva massacrato un bue della mandria. L'uomo sa che adesso dovrà affrontare la corte e la nuova legge che hanno portato gli invasori. Un tema grave raccontano con un certo humor. Abderrahmane Sissako ("Bamako") scrive e dirige un dramma che apre una finestra sul fondamentalismo jihadista, mostrandone l'aspetto grottesco in modo diretto e originale. La colonna sonora è stata composta da Amine Bouhafa che ha mescolato il suono di voci e strumenti africani ed europei con lo sfondo affidato all’Orchestra Filarmonica della Città di Praga.