Ricordi?

Anime fragili trainate dalla potenza dei ricordi, che sanno traslare l'effimero in concreto e diventare terreno su cui poggiare i piedi. Lo slancio di una storia d'amore intensa e trainante - per certi versi eterna, come lo sanno essere quei legami mai arrivati a un reale compimento - viene raccontata attraverso i molteplici istanti che vanno a comporre la vita di lui e di lei. Uniti, innamorati, distaccati, lontani, innamorati di altri, di nuovo vicini, gioiosi, infelici, delusi, felici come mai: la vita di entrambi è un lungo viaggio che, nel corso degli anni, ne rende manifesti i differenti e variegati stati d'animo, le distinte maturazioni, gli stravolgimenti emotivi e i cambiamenti reciproci. Ciò che non cambia, se non per assumere una prorompenza sempre maggiore, è l'amore che provano l'uno - un docente universitario di storia romana - per l'altra - una professoressa di Liceo capace di cogliere la bellezza di ogni situazione - sebbene quel sentimento non sia di per sé sufficiente ad assicurare un futuro alla coppia. Il primo incontro avviene nel corso di una festa, dove si conoscono un passo alla volta, raccontandosi fantasiosi episodi d’infanzia. Da lì in poi, il gioco di colori cui le loro esistenze prestano il fianco diventa un pantone di sfumature infinite che ricorrono - una alla volta e distintamente - fino a svelare una tela dalle innumerevoli tonalità. Il ricordo e la memoria ne diventano parte integrante. A quasi dieci anni di distanza dall’esordio di Valerio Mieli con “Dieci Inverni”, il regista torna a parlare di amore e di coppia lasciando libera espressione agli ottimi Linda Caridi e Luca Marinelli.